• 25/10/2017
Buongiorno a tutti cari amici degli EM, ecco qui le considerazion del Prof. Rocco De Prisco, ricercatore del CNR nonchè nostro collaboratore, in merito ai risultati delle sue sperimentazioni. Risultati a dir poco entusiasmanti! Buona lettura...
Premessa:
Il Bacino dell'area del Sarno è notoriamente riconosciuto per una produzione di eccellenza di alcuni vegetali come il Pomodoro San Marzano, il Cipollotto Nocerino, il peperoncino dolce di fiume, riconosciuti i primi due come DOP, mentre il terzo sta completando il suo iter burocratico per la stessa definizione, insieme ad altri vegetali altrettanti importanti per il loro contenuto
nutrizionale.
Il nostro gruppo di ricerca con
l'assistenza tecnica della Punto EM sr della signora Yurie Orimoto ha voluto sperimentare in questa area la coltivazione di alcuni vegetali di largo consumo utilizzando le varie combinazioni di Microorganismi Effettivi
Rinunciando all'uso dei fitofarmaci e altre molecole chimiche in alcuni campi sperimentali così scelti:
1° Campo adiacente circondato da altri con coltivazione tradizionale;
2° Campo zona pedemontana notoriamente zona fertile e lontana da emissioni e scarichi nocivi;
3° Campo area adiacente al fiume Sarno colpita da esondazioni;
Il terzo campo da noi scelto era di importanza fondamentale per la utilizzazione degli EM riconosciuti dalla ricerca scientifica come fattori antagonisti di molecole tossiche per dimostrare la loro efficacia in un terreno a rischio.
Analisi effettuate: Residui pesticidi; metalli pesanti; test di genotossicità;
Resa e Capacità antiossidante totale (quest'ultima solo sui pomodori).
Dopo due anni di sperimentazione sempre con l'assistenza tecnica della Punto EM della signora Yurie Orimoto, sui vegetali coltivati si sono avuti i seguenti risultati che ovviamente andranno verificati con ulteriori esperimenti:
Residui pesticidi: Negativo;
Metalli pesanti: Negativo;
Test di Genotossicità: Negativo
Per i Pomodori: Resa maggiore del 30% mentre la Capacità antiossidante totale per alcune varietà ha superato il 40% (Black-Tomato).
In conclusione:
Il primo modello sperimentale messo in atto in un'area a rischio ambientale ci permette di concludere che
l'applicazione della Tecnologia EM non solo ci permette di coltivare vegetali nella Sicurezza Alimentare ma anche ottenere una maggiore resa e la qualità nutrizionale che ovviamente si traducono in una maggiore economia del territorio.
Studi successivi andrebbero fatti su aree più vaste e a rischio ambientale alto affinchè l'applicazione della Tecnologia EM già utilizzata in 120 Paesi del mondo possa avere quel riconoscimento scientifico in quanto tecnologia a basso costo rispetto al “Biologico” con il vantaggio qualora i risultati sperimentali fossero confermati in futuro di avere una marcia in più in quanto nessun “prodotto chimico” viene utilizzato nella coltivazione.