• 27/06/2019
Spesso gli agricoltori che usano i prodotti chimici, forse per approssimazione, forse per far credere sia davvero così, si definiscono
tradizionali per differenziarsi dagli agricoltori
biologici.
Ma questo è improprio per non dire errato. E' corretto definiere come 'tradizionale' un tipo di colitivazione con i prodotti 'chicici' che per forza di cose non può essere iniziata solo meno di 100 anni fa? E se consideriamo tradizionale una agricoltura giovane che ha meno di 100 anni, come dovremmo considerare quella che ha sfamato il mondo fino alla rivoluzione industriale e all'avvento di pesticidi e fertilizzanti chimici?
Forse sarebbe più giusto definirla senza rischiare di essere offensivi o fraintesi
convenzionale. Intendendo così come quella largamente diffusa negli ultimi 100 anni da quando le industrie chimiche e farmaceutiche hanno iniziato a diffondersi prepotentemente.
Ecco, tutto questo per dire cosa?
Che se non vogliamo estinguerci come i dinosauri, dobbiamo evolverci, facendo un ulteriore step.
Se siamo passati dalla millenaria agricoltura tradizionale, ad una agricoltura nemmeno secolare che possiamo denominare convenzionale, che in meno di un secolo ha distrutto terreni e rafforzato parassiti, ora dobbiamo sforzarci per passare ad uno step ulteriore.
Una agricoltura simbiotica. Migliore di quelle che la hanno preceduto. Con una produzione superiore alla prima. E un rispetto per la Terra superiore alla seconda.
Una agricoltura che viva in simbiosi con la natura, come fanno i microrganismi.
Se pensiamo a che danni hanno fatto le colture intensive portate avanti a furia di pesticidi e fertilizzanti chimici in pochi decenni, dovrebbe sembrare chiaro che seguire la stessa rotta possa portare a una autodistruzione sempre più rapida.
C'è bisogno di cambiamento.
E il cambiamento si può avere ovviamente utilizzando gli EM che non uccidono nessuno ma vivendo e
coesistendo lavorano in una maniera probiotica e simbiotica con le altre specie. L'uomo dovrebbe avere la lungimiranza di fare la stessa cosa. L'uso della prepotenza e della forza ci ha portatto dove siamo ora. Urge un cambiamento di rotta per risolvere problemi vecchi e nuovi con soluzioni nuove: una coltivazione simbiotica, con i microrganismi, nel rispetto della nostra Amata Madre Terra - che per noi, come ogni mamma che si rispetti, è
unica.